8 marzo 2013 Difesa Personale Femminile
<<Se educhi un uomo, tu educhi un uomo. Se educhi una donna, educhi una generazione>>.
Brigham Young
8 marzo festa delle donne.
Chi è andata a ballare, chi è andata a cena fuori con le amiche, chi ha ricevuto in dono una mimosa.
Anche 70 donne tra Pomezia, Roma e Torvajanica hanno festeggiato questa giornata. Andando a letto presto.
Perché il loro 8 marzo si è svolto il giorno seguente presso il Dojo Judo Club di Pomezia, che in occasione della festa della Donna, ha ospitato uno stage di Ju Jitsu difesa personale femminile.
Lo stage è stato il primo organizzato dal corso di Ju Jitsu della palestra Image di Pomezia e dal corso di difesa personale femminile dell’Associazione onlus Futuro di Pomezia.
Due ore all’insegna del Ju Jitsu e della difesa personale femminile.
Due ore in cui ci si è focalizzati sulla forza interiore che ogni donna possiede.
La volontà di dire “Io non ci sto”.
Perché la dove non arriva la forza fisica, arriva quella mentale. Ed è questo che gli organizzatori e tutto lo staff dell’evento hanno cercato di infondere alle partecipanti.
In primis il Maestro Daniele Boldini II Dan di Ju Jitsu che tra gli organizzatori dell’evento ne ha curato la parte tecnica e operativa conducendo le due ore di lezione, e il Maestro Luigi Formisano III Dan di Judo.
A supporto la cintura nera I Dan di Ju Jitsu Alessio Festa e le cinture marroni Giorgio Marazzi, Maurizio Galante e Roberta Zanobi.
Lo scopo del Ju Jitsu e della difesa personale femminile non è quello di insegnare calci volanti e capriole mortali, né quello di uscire illesi da un ipotetico scontro.
Lo scopo che i maestri perseguono con i propri allievi, e hanno perseguito nella giornata del 9 marzo con tutte le partecipanti, è stato quello di insegnare loro ad uscire da una situazione pericolosa prima con la testa e solo dopo con il fisico.
Perché in una situazione pericolosa c’è paura, ed è normale che ci sia, ma deve anche esserci la consapevolezza di poter scegliere se essere vittima o meno tirando fuori la propria forza interiore, quella forza che ti permette di reagire.
Quella forza che tutte le donne in quanto tali hanno… eccome se hanno, e in questa occasione non si sono certo risparmiate nel dimostrarlo.
Anche la più scettica delle partecipanti si è resa conto di come una tecnica efficace e la determinazione facciano passare in secondo piano la forza fisica e la grandezza di un qualsiasi avversario.
La scelta di insegnare colpi base e mirati alla difesa personale ha decretato il successo di questo primo evento tutto al femminile riscontrando un entusiasmo non indifferente da parte di tutte le donne presenti.
La conclusione perfetta di questa mattinata si ha avuto nel conteggio delle quote di partecipazione dello stage:
460 euro che verranno interamente devolute all’associazione onlus Piccolo Grande Cuore per contribuire all’acquisto di un ecografo destinato all’ambulatorio di cardiologia neonatale dell’ Umberto I di Roma.
Tutto questo è stato possibile grazie al prezioso contributo del Maestro Luigi Formisano che ha ospitato lo stage nella sua palestra a titolo gratuito, e agli organizzatori dell’evento e a tutto lo staff che hanno lavorato gratuitamente per contribuire alla donazione.
Nel passato i praticanti di Ju Jitsu erano i samurai, una nobile casta di combattenti, e i samurai seguivano il Bushido, che letteralmente significa “la via del guerriero”, un codice d’onore di comportamento bellico e morale.
Tra i principi del Bushido si annoverano la Compassione e la Gentile Cortesia, che si traducono nell’aiutare il prossimo e in particolare le persone più bisognose.
Ad oggi tutti gli allievi e le allieve del maestro Daniele Boldini non sono una nobile casta, sono per lo più studenti e lavoratrici che seguono con estrema convinzione quel codice che è stato loro insegnato dal primo giorno.
Lo scopo per cui è stato organizzato lo stage ne è solo un esempio, dettami fuori dal tempo che continuano a forgiare il carattere di tutti i praticanti rendendoli dei combattenti dentro e fuori il tatami. Guerrieri.
“Vedi le cose e dici: “Perché?”. Ma io sogno cose che non sono mai esistite e dico: “Perché no?”
George Bernard Shaw
Roberta Zanobi