La Dolce Arte dei Samurai | Pomezia 21 settembre 2014

La Dolce Arte dei Samurai

“Selva dei Pini” Pomezia (Rm) 21 settembre 2014

La Dolce Arte dei Samurai

La Dolce Arte dei Samurai La Dolce Arte dei SamuraiSi svolge la prima edizione de  La Dolce Arte dei Samurai   percorsi d’oriente  manifestazione organizzata dall’ associazione di promozione sociale e culturale Il Fiore sulla Pietra in collaborazione con il Comune di Pomezia.
In questa giornata dedicata all’incontro tra il mondo orientale e il mondo occidentale sono state mostrate le arti più affascinanti e del Giappone e della Cina ha cui hanno fatto da cornice una serie di esibizioni di arti marziali tra cui Kendo, Karate, Ju Jitsu, Judo e Kung Fu.
Presenti all’evento tutti gli allievi di Ju Jitsu del Maestro Daniele Boldini 2° Dan di Ju Jitsu che incuranti del caldo, al costume da bagno e alle creme solari hanno preferito il keikogi mostrando una determinazione e una fierezza che li ha sempre accompagnati in tutti gli impegni di questi ultimi anni.
L’esibizione si è concretizzata in uno scorcio di un allenamento quotidiano che tutti i ragazzi praticano nei rispettivi Dojo, nella ASD Judo Club e presso l’Associazione Futuro Onlus di Pomezia dove il corso è riservato ai ragazzi diversamente abili.
“Ritengo improprio il termine esibizione. Da l’idea di una cosa artificiale e costruita, mentre noi vogliamo solo far capire chi siamo e cosa facciamo in palestra. Quando partecipiamo a queste manifestazioni non ci prepariamo qualcosa prima, né qualcosa di particolarmente scenico solo per fare colpo.
Questo non ci interessa. Facciamo solo quello che ci rappresenta, quello che fa parte del nostro essere. Cerchiamo di trasmettere una passione, con tutta la grinta, la fierezza e la determinazione che ci contraddistingue. Chiedo le stesse cose sia ai ragazzi della ASD Judo Club, sia ai ragazzi dell’Associazione Futuro. Siamo un’unica famiglia che si muove e vive insieme sempre, non ritengo i ragazzi della Futuro diversi, né riservo loro trattamenti particolari, si prendono lodi e rimproveri tanto quanto gli altri. E domenica non hanno fatto né più né meno di quello che fanno durante gli allenamenti.”
E’ questo infatti il principio cardine del Maestro Boldini su cui ha costruito tutta la sua scuola che offre corsi sia a ragazzi normodotati che diversamente abili. In virtù di questo lavoro, frutto di 20 anni di esperienza nel mondo marziale, lo scorso anno è stato particolarmente fortunato l’incontro con il Maestro Luciano Gallus, 4° Dan di Ju Jitsu “fondatore dello stile Tekio’ Ryu”, letteralmente tradotto con “adattamento, cedevolezza”, che si è subito trasformato in un protocollo di intesa al fine di divulgare la filosofia di combattimento e le tecniche di questo stile, codificato per tutti gli allievi siano essi in normodotazione o diversamente abili.
Gli allievi del Maestro Boldini, vengono addestrati a combattere sempre, che sia contro un avversario più alto, più basso, più forte o più cattivo. Praticando il Ju Jitsu si impara per prima cosa a cadere, poi a rialzarsi e poi a non abbassare più la guardia. Si comincia imparando a tirare un pugno, poi un calcio, (Atemi-Waza) poi si imparano le tecniche difesa personale e Nage-Waza (tecniche di proiezione dell’avversario). Contestualmente si impara il rispetto del Dojo, verso se stessi e verso il Maestro. Ogni cintura comporta una crescita personale e una crescita di bagaglio tecnico e come tale comporta un aumento di responsabilità, nei confronti del proprio Maestro, dei propri compagni e del proprio Dojo.
Praticando arti marziali si impara a non mostrare la sofferenza, il dolore, la stanchezza o la sete, non perché vengono addestrati supereroi ma perché il Ju Jitsu, come tutte le arti marziali, è disciplina che forgia e forma persone abituate a superare giorno per giorno gli ostacoli fisici e tecnici che si presentano. Quando si indossa il keikogi si lascia fuori dalla porta la sofferenza, la stanchezza, la giornata storta e si lavora, costantemente e incessantemente, non esistono percorsi brevi in questo mondo.

“La rinuncia porta alla vittoria e non ci sono miracoli senza sacrificio” Ronaldo Souza.

Roberta Zanobi

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